Johann Sebastian Bach: differenze tra le versioni

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==La Messa in si minore==
==La Messa in si minore==
Prima di affrontare nello specifico la Messa in si minore BWV 232, è bene prendere in considerazione una serie di fattori che permettano di comprendere meglio, non solo le scelte formali, compositive e strutturali che Bach adotta per la Messa, ma anche per gustare più a fondo la grandezza di questa opera considerata il testamento spirituale del compositore.
Al termine del sec. VII con il pontificato di [[Wikipedia:it:Papa Sergio I|Sergio I]], si stabilisce l'assetto definitivo del rito eucaristico. Intorno alla liturgia della Parola si sviluppa un grande numero di canti con varie e specifiche funzioni, suddivisibili in due sezioni: il Proprium Missae e l' Ordinarium Missae.


Al termine del XII secolo con il pontificato di Sergio I, si stabilisce l'assetto definitivo del rito eucaristico; intorno alla liturgia della Parola si sviluppa il più grande numero di canti con varie e specifiche funzioni, suddivisibili in due sezioni: il Proprium missae e l' Ordinarium missae.
Al '''Proprium Missae''', appartengono l''''Introito''' (o Canto d'ingresso: introduce l'assemblea liturgica nel contesto celebrativo, sottolineando le tematiche di fondo del giorno), il '''Graduale''', il '''Tractus''' (canto salmodico meditativo proprio del periodo quaresimale), l''''Acclamazione al Vangelo''', l''''Offertorio''' (rito della presentazione del pane e del vino), e la '''Comunione'''. Si tratta di un insieme di canti il cui testo sottolinea profondamente le tematiche della celebrazione per cui sono stati scelti. Questi canti rimangono così legati a festività particolari, ad esempio la celebrazione delle festività dei Santi, la Pasqua ecc. Sono frutto dell'esperienza gregoriana sviluppatasi tra il sec. VI e il sec. VIII.
Al primo, il Proprium Missae, appartengono un insieme di canti il cui testo sottolinea profondamente le tematiche della celebrazione per cui sono stati scelti, questi canti rimangono così legati a festività particolari, ad esempio la celebrazione delle festività dei Santi, la Pasqua ecc.
Abbiamo così i seguenti canti:


Introito: Canto d'ingresso, che introduce l'assemblea liturgica nel contesto celebrativo, sottolineando le tematiche di fondo del giorno.
All' '''Ordinarium Missae''' appartengono cinque canti: il '''Kyrie Eleison''', il '''Gloria in Excelsis Deo''', il '''Credo''', il '''Sanctus''', l' '''Agnus Dei'''. Il testo di questi rimane invariato per ogni celebrazione, e dà modo ai compositori di musicarlo ogni volta in modo diverso. Tale fenomeno ha fatto sì che nella produzione musicale liturgica si accogliessero pian piano stilemi melodici propri di vari contesti culturali, implicando sperimentazioni compositive, influenze da parte della musica profana, e prassi esecutive diverse.


Canti del responsorio graduale (Graduale)
Questa origine e specificità dei canti del Proprium e dell' Ordinarium, ha fatto sì che per praticità il primo rimanesse legato ad una tradizione gregoriana, mentre il secondo, in contrapposizione, facesse capo ad una tradizione polifonica.
Canto salmodico meditativo (Tractus) nel periodo quaresimale
Acclamazione (prima del canto del Vangelo)
* Nel sec. IX abbiamo le prime testimonianze scritte di un intervento sulle melodie monodiche per dilatarne la consistenza timbrica. Tale prassi è detta dell'ORGANUM, che accompagna la voce gregoriana con una seconda voce in modo parallelo a intervalli regolari (8/5).
Questi tre canti sono frutto dell'esperienza gregoriana sviluppatasi tra il VI-VIII
* Pratiche di polivocalità sono progressivamente elaborate, e dal canto nota contro nota, si passa a differenziare il ritmo, la durata delle note, con in più l'aggiunta di una terza voce (omoritmia, poliritmia, contrappunto, notazione). Dalla fase di improvvisazione si passa all'elaborazione di trattati teorici a riguardo.
* Nasce definitivamente la polifonia in cui si distingue in modo forte la produzione liturgica parigina di Notre Dame.
* Nel 1377 [[Wikipedia:it:Guillame de Machaut|Guillame de Machaut]] compone interamente una Messa.
* L'esperienza fiamminga raccoglie attorno a sé un insieme di musicisti possedenti la tecnica più raffinata.


Offertorio (rito della presentazione del pane e del vino)
Lo sviluppo tecnico-compositivo e la sensibilità estetica del primo '600 favoriscono tuttavia nuovi generi e nuovi stili di musica sacra che attirano maggiormente l'attenzione e l'interesse di compositori. Nuove esplorazioni delle ripercussioni sonore nello spazio architettonico favoriscono fenomeni come quello dei [[Wikipedia:it:Stile_policorale#Le_origini_della_policoralità|cori spezzati]] in Italia settentrionale o della [[Wikipedia:it:Stile_policorale#Stile_policorale_romano|policoralità]] tipica della scuola romana (organico: 4 cori, da 4/16 voci). Lo stile [[Wikipedia:it:Concerto|concertistico strumentale]] si introduce anche nelle composizioni liturgiche, e grazie alla maestria dei musicisti napoletani si hanno presto '''ouvertures''' e '''sinfonie orchestrali''' quali parti integranti della Messa.
Liturgia sacrificale (comunione)
Alla seconda sezione, l'Ordinarium Missae, appartengono cinque canti: Kyrie Eleison, Gloria in excelsis Deo, Sanctus, Agnus Dei, Credo. Il testo di questi rimane invariato per ogni celebrazione e da modo ai compositori di musicarlo ogni volta in modo diverso.
Tale fenomeno ha fatto sì che nella produzione musicale liturgica si accogliessero pian piano stilemi melodici propri di vari contesti culturali, implicando sperimentazioni compositive, influenze da parte della musica profana, prassi esecutive diverse.
Questa origine e specificità dei canti del Proprium e dell' Ordinarium, ha fatto si che per praticità il primo rimanesse legato ad una tradizione gregoriana, mentre il secondo, in contrapposizione, facesse capo ad una tradizione polifonica.
Non bisogna dimenticare, prima di analizzare la Messa in si min, le esperienze di pratica musicale che si verificano nella storia della musica sacra e profana prima di arrivare a Bach.


Nel IX abbiamo la prime testimonianze scritte di un intervento sulle melodie monodiche per dilatarne la consistenza timbrica, tale prassi è detta dell'ORGANUM, che accompagna la voce gregoriana con una seconda voce in modo parallelo a intervalli regolari (8/5)
Pratiche di polivocalità sono progressivamente elaborate, e dal canto nota contro nota, si passa a differenziare il ritmo, la durata delle note, con in più l'aggiunta di una terza voce (omoritmia, poliritmia, contrappunto, notazione). Dalla fase di improvvisazione si passa all'elaborazione di trattati teorici a riguardo.
Nasce definitivamente la polifonia in cui si distingue in modo forte la produzione liturgica parigina di Notre Dame.
1377 Guillame de Machaut, compone interamente una messa.
Non bisogna sottovalutare l'esperienza fiamminga, che raccoglie attorno a sé un insieme di musicisti possedenti la tecnica più raffinata.
Lo sviluppo tecnico-compositivo e la sensibilità estetica del primo '600 favoriscono tuttavia nuovi generi e nuovi stili di musica sacra che attirano maggiormente l'attenzione e l'interesse di compositori.
Nuove esplorazioni delle ripercussioni sonore nello spazio architettonico favoriscono fenomeni come quello dei cori spezzati in Italia settentrionale o della policoralità tipica della scuola romana (organico: 4 cori, da 4/16 voci).
Lo stile concertistico strumentale si introduce anche nelle composizioni liturgiche e grazie alla maestria dei musicisti napoletani si hanno presto ouvertures e sinfonie orchestrali quali parti integranti della Messa.
Concludendo, si può dire che la Messa si prepara a divenire una realtà estremamente complessa. Ogni sua realizzazione dovrà trovare l'equilibrio tra l'espressione autentica della fede e la manifestazione di una genuina opera d'arte.
Concludendo, si può dire che la Messa si prepara a divenire una realtà estremamente complessa. Ogni sua realizzazione dovrà trovare l'equilibrio tra l'espressione autentica della fede e la manifestazione di una genuina opera d'arte.


Nell'accostarsi a Bach e nel prendere coscienza del mondo spirituale e culturale che lo circonda è indispensabile sottolineare la funzione esercitata dall'organizzazione del culto, che è diversa da luogo a luogo, poiché Lutero, nel fissare le regole fondamentali del servizio liturgico non aveva inteso rendere obbligatorio una determinata forma liturgica, ma aveva concesso alle singole comunità di organizzare il culto secondo le modalità a esse meglio confacenti, nel rispetto dello schema tipico dell'ufficiatura cattolica e facendo del momento del Sermone, comunque, il punto forza della celebrazione liturgica.
Nell'accostarsi a Bach e nel prendere coscienza del mondo spirituale e culturale che lo circonda è indispensabile sottolineare la funzione esercitata dall'organizzazione del culto, che è diversa da luogo a luogo, poiché Lutero, nel fissare le regole fondamentali del servizio liturgico, non aveva inteso rendere obbligatoria una determinata forma liturgica, ma aveva concesso alle singole comunità di organizzare il culto secondo le modalità a esse meglio confacenti, nel rispetto dello schema tipico dell'ufficiatura cattolica e facendo del momento del Sermone, comunque, il punto forza della celebrazione liturgica. Non è però soltanto la disposizione liturgica che risente della Riforma, ma è piuttosto la civiltà musicale intera che acquista una nuova dimensione, quella dimensione che in ambito cattolico prende il nome di [[Wikipedia:it:Giovanni_Pierluigi_da_Palestrina|Palestrina]] e in campo protestante prende le mosse e il nome stesso da [[Wikipedia:it:Lutero|Lutero]].
Non è però soltanto la disposizione liturgica che risente della Riforma, ma è piuttosto la civiltà musicale intera che acquista una nuova dimensione, quella dimensione che in ambito cattolico prende il nome del Palestrina e in campo protestante prende le mosse e il nome stesso da Lutero.


Lutero non rappresenta tanto la visione d'un rinnovamento del senso religioso e dell'organizzazione in questo senso, quanto piuttosto la radicale tendenza conservatrice e restauratrice che riporta alle sue origini medievali il concetto di cristianità e la sua osservanza.
Lutero non rappresenta tanto la visione d'un rinnovamento del senso religioso e dell'organizzazione in questo senso, quanto piuttosto la radicale tendenza conservatrice e restauratrice che riporta alle sue origini medievali il concetto di cristianità e la sua osservanza. L'azione di Lutero in campo musicale si esplica interamente secondo il precetto agostiniano del ''doppelt betet wer singt'': il canto come preghiera due volte detta. Il progetto luterano si articola lungo due sezioni: il rinnovamento formale e sostanziale della Messa, e l'introduzione del canto in lingua volgare.
L'azione di Lutero in campo musicale si esplica interamente secondo il precetto agostiniano del doppelt betet wer singt: il canto come preghiera due volte detta.
Il progetto luterano si articola lungo due sezioni: il rinnovamento formale e sostanziale della Messa, e l'introduzione del canto in lingua volgare.


Per ciò che concerne la prima sezione i cambiamenti più radicali furono:
Per ciò che concerne la prima sezione i cambiamenti più radicali furono:


Abolizione dell'Offertorio
* Abolizione dell'Offertorio
Estensione in via generale dell'impiego corale per il Gloria in excelsis (nella chiesa cattolica esso è cantato a più voci, dalla schola, ma solamente nelle messe solenni)
* Estensione in via generale dell'impiego corale per il Gloria in excelsis (nella chiesa cattolica esso è cantato a più voci, dalla schola, ma solamente nelle messe solenni)
Demandare l'adozione del Gloria all'arbitrio dei vescovi, in quanto nel missale romanum si omette in tempo di Avvento e nei giorni di Quaresima.
* Demandare l'adozione del Gloria all'arbitrio dei vescovi, in quanto nel missale romanum si omette in tempo di Avvento e nei giorni di Quaresima.
Si modifica il valore della predica, del Sermone: mentre nella chiesa cattolica quel momento veniva allora inteso come un elemento estemporaneo, facoltativo, in quella evangelica esso assume una posizione liturgica determinata e si pone, anzi, come il punto centrale e fondamentale dell'intero culto.
* Si modifica il valore della predica: mentre nella chiesa cattolica quel momento veniva allora inteso come un elemento estemporaneo, facoltativo, in quella evangelica esso assume una posizione liturgica determinata e si pone, anzi, come il punto centrale e fondamentale dell'intero culto.
Per quanto riguarda invece l'introduzione della lingua volgare nella celebrazione delle Messa la data importante è quella del 1525, anno in cui Lutero celebra la Messa in tedesco a Wittenberg.
 
Con lo scritto “Deutsche Messe und Ordnung Gottesdienst” del 1526, Lutero propone e impone una sostanziale modifica del servizio liturgico praticato sino a quel tempo, coinvolgendo nella riforma anche la parte riservata alla musica. Si può notare come la tendenza generale, il concetto informatore, sia quello di concedere alla comunità, il più possibile, un ruolo di preminenza e di diretta partecipazione al culto.
Nel 1525 Lutero celebra la Messa in lingua volgare (tedesco) a Wittenberg. Con lo scritto “Deutsche Messe und Ordnung Gottesdienst” del 1526, Lutero propone e impone una sostanziale modifica del servizio liturgico praticato sino a quel tempo, coinvolgendo nella riforma anche la parte riservata alla musica. Si può notare come la tendenza generale, il concetto informatore, sia quello di concedere alla comunità, il più possibile, un ruolo di preminenza e di diretta partecipazione al culto.
Così le parti che erano tradizionalmente affidate all'esecuzione del coro, e cioè Introitus, Graduale, Pater, Santus, Agnus, tendono a diventare una riserva dell'intera comunità.
Così le parti che erano tradizionalmente affidate all'esecuzione del coro, e cioè Introitus, Graduale, Pater, Santus, Agnus, tendono a diventare una riserva dell'intera comunità.
Il culto introdotto da Lutero, non più seguendo il concetto cattolico del rinnovamento del sacrificio e della immolazione, ma operando in modo che fra creatura e creatore si realizzasse una perfetta comunione, doveva consentire il conseguimento dei fini spirituali attraverso i due elementi della predicazione e del canto, l'uno e l'altro uniti da saldi vincoli: identico era il fine, diverso il mezzo. Il canto dei Lieder presenta la parola del Signore in espressioni verbali obbligate, motti, sentenze che penetrano nel cuore del fedele attraverso il senso dell'udito e che conservando sempre l'identica forma e sostanza finiscono con l'aver efficacia maggiore.
 
Il culto introdotto da Lutero, non più seguendo il concetto cattolico del rinnovamento del sacrificio e della immolazione, ma operando in modo che fra creatura e creatore si realizzasse una perfetta comunione, doveva consentire il conseguimento dei fini spirituali attraverso i due elementi della predicazione e del canto, l'uno e l'altro uniti da saldi vincoli: identico era il fine, diverso il mezzo. Il canto dei Lieder presenta la Parola del Signore in espressioni verbali obbligate, motti, sentenze che penetrano nel cuore del fedele attraverso il senso dell'udito e che conservando sempre l'identica forma e sostanza finiscono con l'aver efficacia maggiore.


Anche se con la Messa in si min ci troviamo di fronte ad un esempio di messa cattolica, quanto sopra detto non deve essere tralasciato poiché per intendere la reale dimensione storica di Bach si dovrà procedere partendo non soltanto dagli elementi della biografia personale, ma anche dall'ambiente in cui quegli elementi si collocano.
Anche se con la Messa in si min ci troviamo di fronte ad un esempio di messa cattolica, quanto sopra detto non deve essere tralasciato poiché per intendere la reale dimensione storica di Bach si dovrà procedere partendo non soltanto dagli elementi della biografia personale, ma anche dall'ambiente in cui quegli elementi si collocano.