Pinocchio: differenze tra le versioni

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[[wikipedia:it:Benedetto Croce|Benedetto Croce]] affermò al riguardo: «il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l'umanità», e reputò il libro una fra le grandi opere della letteratura italiana.<ref>[[wikipedia:it:Benedetto Croce|B. Croce]], ''«Pinocchio»'', in Idem, ''[[wikipedia:it:La letteratura della nuova Italia|La letteratura della nuova Italia]]'', vol. V, [[wikipedia:it:Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Bari 1957 (IV ed.), pp. 330-334.</ref>
[[wikipedia:it:Benedetto Croce|Benedetto Croce]] affermò al riguardo: «il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l'umanità», e reputò il libro una fra le grandi opere della letteratura italiana.<ref>[[wikipedia:it:Benedetto Croce|B. Croce]], ''«Pinocchio»'', in Idem, ''[[wikipedia:it:La letteratura della nuova Italia|La letteratura della nuova Italia]]'', vol. V, [[wikipedia:it:Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Bari 1957 (IV ed.), pp. 330-334.</ref>
{{citazione|Pinocchio è la narrazione della fuga della creatura dal Creatore (appena Pinocchio è costruito scappa subito) e del ritorno.|[[w:it:Giacomo Biffi|Cardinale Giacomo Biffi]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=A8RCIHbJKUM video su YouTube ''Pinocchio come una parabola'' (minuto 1:23)]</ref>}}
Una visione cattolica del capolavoro di Collodi è offerta dalle riflessioni del cardinale Giacomo Biffi nei libri ''Contro maestro Ciliegia: commento teologico a "Le avventure di Pinocchio"''<ref>Opera citata, nota 17</ref> e ''Il mistero di Pinocchio''<ref>Giacomo Biffi, ''Il mistero di Pinocchio'', Elledici, 2003.</ref> e in altri suoi interventi.<ref>[http://www.gliscritti.it/approf/fisichella/fis_pinocchio.htm#titre8 Tre scritti del cardinal Biffi dal sito www.gliscritti.it]</ref>
Il [[w:it:Giacomo Biffi|Cardinale Giacomo Biffi]] sostiene che è possibile leggere le vicende del burattino in parallelo con la storia della salvezza, ed elenca sette punti chiave della teologia cristiana presenti nel racconto:
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# il creatore che vuole essere padre: Geppetto come Dio, pur avendo costruito la sua creatura da una materia grezza, da subito lo chiama ad essere suo figlio, ad assumere la sua stessa natura;
# il male interiore: a Pinocchio, come all'uomo, vien detto qual è il suo bene, ma disobbedisce scegliendo sempre l'alternativa peggiore;
# il male esteriore alla creatura: Pinocchio, come l'uomo, è insidiato da intelligenze maligne, diabolicamente più astute di lui (il Gatto e la Volpe, l'Omino di Burro);
# la mediazione redentiva: Pinocchio non avrebbe alcuna possibilità di salvezza senza l'intervento della Fata Turchina e di altre creature benevole quali sono, nel pensiero cristiano, gli angeli e i santi;
# il padre, unica sorgente di libertà: Pinocchio non può restare prigioniero di Mangiafuoco, perché a differenza degli altri burattini ha la consapevolezza di avere un padre. La liberazione, dunque, sarebbe frutto del sentirsi partecipi di una realtà superiore ai tiranni di questo mondo;
# la trasnaturazione: Pinocchio assume la natura del padre quando realizza nel suo essere la vocazione filiale e cambia vita per amore di Geppetto;
# il duplice destino: mentre Lucignolo, rimasto asino, muore, Pinocchio, con un ultimo intervento [[Deus ex machina|ex machina]] della Fata Turchina, riceve una nuova vita.
La Fata rappresenta, secondo Biffi, il principio della grazia cioè "la necessaria mediazione salvifica, che secondo la fede è svolta dal Figlio di Dio fatto uomo, il quale prolunga la sua azione nella storia per mezzo della Chiesa".
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