John Wesley Harding: differenze tra le versioni

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== Tematiche bibliche ==
Molte delle canzoni di ''John Wesley Harding'' hanno dei testi molto rifiniti e succinti. Anche se lo stile rimane suggestivo, e continua forte l'uso da parte di Dylan di immagini suggestive e metafore, il selvaggio, inebriante stile surreale che aveva caratterizzato la sua produzione precedente, sembra essersi trasformato in qualcosa di più comprensibile e rilassato. ''«Quello che sto cercando di fare è di non usare troppe parole»'' disse Dylan in un'intervista del 1968. Secondo [[wikipedia:it:Allen Ginsberg|Allen Ginsberg]], Dylan aveva discusso con lui del suo nuovo approccio lirico, dicendogli che stava cercando di scrivere testi essenziali, più brevi, ma pregni di significati. Tutte le immagini avrebbero dovuto essere funzionali e non ornamentali. Continuano inoltre, i molteplici riferimenti biblici già presenti nei pezzi incisi con la Band nelle sessioni in cantina a Big Pink. Nello specifico è la [[wikipedia:it:Bibbia di Re Giacomo|Bibbia di Re Giacomo]] a farla da padrone. Nel libro ''The Bible in the Lyrics of Bob Dylan'', Bert Cartwright indica addirittura sessanta citazioni provenienti dalla Bibbia nell'album, quindici nella sola ''The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest''. Beatty Zimmerman, la madre di Dylan, raccontò di come fosse sempre presente una grossa Bibbia sulla scrivania del figlio nella casa di Woodstock, dalla quale egli prendeva spunto ed ispirazione per scrivere i testi delle nuove canzoni.

Versione attuale delle 12:57, 31 ago 2020

John Wesley Harding
album in studio
ArtistaBob Dylan
Pubblicazione27 dicembre 1967
Durata38:58
Dischi1
Tracce12
GenereFolk rock
Country rock
EtichettaCBS Records
ProduttoreBob Johnston
Registrazione17 ottobre - 9 novembre 1967
Noten. 2 Stati Uniti
n. 1 Regno Unito
Bob Dylan - cronologia
Album successivo
(1969)

John Wesley Harding è un album di brani originali di Bob Dylan, prodotto da Bob Johnston e distribuito il 27 dicembre 1967 per l'etichetta Columbia Records. Il titolo del disco è ispirato alla figura del leggendario fuorilegge del selvaggio West John Wesley Hardin (1853–1895).

Tematiche bibliche

Molte delle canzoni di John Wesley Harding hanno dei testi molto rifiniti e succinti. Anche se lo stile rimane suggestivo, e continua forte l'uso da parte di Dylan di immagini suggestive e metafore, il selvaggio, inebriante stile surreale che aveva caratterizzato la sua produzione precedente, sembra essersi trasformato in qualcosa di più comprensibile e rilassato. «Quello che sto cercando di fare è di non usare troppe parole» disse Dylan in un'intervista del 1968. Secondo Allen Ginsberg, Dylan aveva discusso con lui del suo nuovo approccio lirico, dicendogli che stava cercando di scrivere testi essenziali, più brevi, ma pregni di significati. Tutte le immagini avrebbero dovuto essere funzionali e non ornamentali. Continuano inoltre, i molteplici riferimenti biblici già presenti nei pezzi incisi con la Band nelle sessioni in cantina a Big Pink. Nello specifico è la Bibbia di Re Giacomo a farla da padrone. Nel libro The Bible in the Lyrics of Bob Dylan, Bert Cartwright indica addirittura sessanta citazioni provenienti dalla Bibbia nell'album, quindici nella sola The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest. Beatty Zimmerman, la madre di Dylan, raccontò di come fosse sempre presente una grossa Bibbia sulla scrivania del figlio nella casa di Woodstock, dalla quale egli prendeva spunto ed ispirazione per scrivere i testi delle nuove canzoni.