Aggiungi un posto a tavola: differenze tra le versioni

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== Semi del Verbo ==
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Lo spettacolo prende ispirazione dal racconto biblico dell'Arca di Noè ({{Citazione bibbia|rif=Genesi 6;7;8;9}}), e mette in evidenza un atto divino di misericordia ({{Citazione bibbia|rif=Esodo 34,6}}; {{Citazione bibbia|rif=Dt 4,31}}; {{Citazione bibbia|rif=Neemia 9,31}}; {{Citazione bibbia|rif=Salmi 86,5}}; {{Citazione bibbia|rif=Salmi 103,8}}; {{Citazione bibbia|rif=Salmi 145,8}}; {{Citazione bibbia|rif=Siracide 2,11}}; {{Citazione bibbia|rif=Siracide 18,5}}; {{Citazione bibbia|rif=Siracide 51,8}}; {{Citazione bibbia|rif=Geremia 3,12}}; {{Citazione bibbia|rif=Gioele 2,13}} e tanti altri...) ottenuto grazie allo spirito di sacrificio di un uomo ({{Citazione bibbia|rif=Romani 12,1}}).
[[Categoria:Teatro]]

Versione attuale delle 10:08, 26 ott 2022

Aggiungi un posto a tavola
Lingua originaleItaliano
StatoItalia
Anno1974
CompagniaGarinei & Giovannini
GenereCommedia musicale
RegiaGarinei e Giovannini
SoggettoGarinei e Giovannini
SceneggiaturaGarinei e Giovannini, Iaia Fiastri
ProduzioneGarinei e Giovannini
MusicheArmando Trovajoli
CoreografiaGino Landi
ScenografiaGiulio Coltellacci
CostumiGiulio Coltellacci
Personaggi e attori
I edizione

Aggiungi un posto a tavola è una commedia musicale italiana in due atti di Garinei e Giovannini, scritta tra il 1973 e il 1974 con Iaia Fiastri, liberamente ispirata al romanzo After me the Deluge di David Forrest. Le musiche sono di Armando Trovajoli, le scene e i costumi di Giulio Coltellacci con le coreografie di Gino Landi.

Trama

La storia si apre in un immaginario paese di montagna in cui Don Silvestro, il parroco, organizza uno spettacolo musicale intitolato Aggiungi un posto a tavola. Una sera, dopo le prove, Don Silvestro rimane da solo in canonica a parlare con il suo amico Toto. Questi però, non sapendo minimamente cosa sia l'amore, non capisce ciò che Don Silvestro cerca di spiegargli. Durante la conversazione irrompe in casa Clementina, una ragazza perdutamente innamorata di Don Silvestro, che dice di volersi confessare per l'ennesima volta. In realtà, come tutte le altre volte, si tratta di un pretesto per stare un po' insieme al suo amato. Dopo la confessione Clementina torna a casa e Don Silvestro riceve una sorprendente telefonata: è Dio che gli annuncia l'intenzione di mandare sulla Terra un secondo diluvio universale e di aver scelto il suo paese per ripopolare la Terra. Egli incarica pertanto Don Silvestro di costruire un'arca per salvare tutti gli abitanti e gli animali del paese. Il Signore aggiunge che la notte successiva sarà destinata alla procreazione e tutti gli uomini dovranno giacere con le proprie mogli per generare figli.

Il giorno seguente il Signore, col suono delle campane, sveglia tutti i paesani, tra cui anche l'avido sindaco Crispino, padre di Clementina. Don Silvestro è costretto a spiegare la situazione, ma i suoi compaesani restano increduli. Dopo un miracolo che permette a don Silvestro di suonare le campane con un semplice gesto della mano, tutti si ricredono e cercano di convincere il sindaco a fornire il legname per poter costruire l'arca. Crispino non ha alcuna intenzione di regalare il suo prezioso legname ma, avendo tutto il paese contro, cede e si dimette e prima che possa chiamare i gendarmi, viene rinchiuso in un cascinale. Giunta sera Don Silvestro che ha dimenticato a che cosa era destinata quella notte, incita tutti a cominciare i lavori per l'arca. Con l'aiuto del Signore e di una piacevole atmosfera romantica tutto va come dovrebbe, ma a ribaltare nuovamente la situazione è l'arrivo in paese di Consolazione, una donna di facili costumi che invoglia tutti gli uomini a passare la notte con lei anziché con le loro mogli. Don Silvestro, disperato, chiede aiuto al Signore, il quale con un ennesimo miracolo restituisce a Toto la sua virilità per far sì che tenga occupata Consolazione mentre tutti gli altri uomini possono stare in pace con le loro donne. Ora, Toto vuole però rimettersi in pari e quindi, sotto consiglio di Don Silvestro, chiede a Consolazione di sposarlo. La donna accetta, ma, avendo un passato burrascoso non è bene accolta dagli altri abitanti. Don Silvestro cercherà invano di convincerli ad accettarla ricordando loro il significato di Aggiungi un posto a tavola e, cioè di saper perdonare. I paesani non cedono e vorrebbero abbandonare l'idea dell'arca. Sarà Clementina a far ripartire i lavori e a convincere tutti a sostenersi a vicenda, come fanno le piccole formiche.

Conclusa l'arca, arriva una spiacevole notizia: Crispino è fuggito dal cascinale e nessuno sa dove si possa trovare. Mentre il sindaco si nasconde dietro la statua di San Crispino, santo e protettore del paese, tutti lo cercano disperatamente, soprattutto Ortensia, sua moglie. Don Silvestro, per evitare che i paesani si agitino, li tranquillizza incoraggiandoli a continuare con i preparativi.

Nel frattempo Crispino riesce a contattare le forze dell'ordine e per evitare di essere scoperto da Consolazione a causa della sua allergia alle candele, si spaccia per la voce del santo e le annuncia che il diluvio non ci sarà e le chiede di avvertire tutti quanti. Don Silvestro però, che ha assistito alla scena e riconosciuto la voce del sindaco, fa intendere a Consolazione che se lei rivelasse le parole di Crispino, molto probabilmente Toto non la sposerebbe più. La donna quindi decide di tenere la bocca chiusa. Tutto fila liscio come dovrebbe e in quella seconda sera, Don Silvestro comincia a far salire tutti gli animali sull'arca. Subito dopo arriva Clementina che gli rivela finalmente il suo amore, ma lui le ricorda che non può stare insieme a lei per via del celibato ecclesiastico. Don Silvestro tuttavia si lascia un po' andare e bacia Clementina. Costretto ad affrontare nuovamente il Signore, scopre che anche Lui è contrario al celibato dato che avendo inventato un modo nuovo per procreare, non vede perché dovrebbe vietarlo proprio ai suoi "collaboratori diretti". Dopo il diluvio le cose però cambieranno e Don Silvestro potrà stare con Clementina.

Al matrimonio di Toto e Consolazione il sindaco Crispino viene infine smascherato e sorvegliato in canonica dove, parlando al telefono con il Signore, viene fulminato e, spaventato, prega Don Silvestro di farlo salire sull'arca. Tutti si affrettano a partire e salutano la terra, ma proprio al momento di salire sull'arca, arriva inaspettatamente il cardinale, inviato da Roma per invogliare tutti, tranne Clementina, a non credere più a Don Silvestro, accusato di follia.

Nel frattempo scoppia il diluvio e tutti cercano invano di salire sull'arca. Grazie all'intervento di Don Silvestro per salvare i suoi amici il Signore decide di far cessare la pioggia. La commedia si conclude quando tutti siedono a tavola a brindare. È per Lui che è stato aggiunto un posto a tavola.

Personaggi

  • Don Silvestro: parroco sempre molto paziente e disponibile: Dio gli assegnerà il compito di costruire un'arca su cui far salire tutti i suoi parrocchiani per salvarli da un imminente diluvio universale.
  • Clementina: figlia del sindaco, innamoratissima di Don Silvestro: tenterà sino alla fine di conquistarlo, ricorrendo anche ai consigli di Consolazione.
  • Crispino: sindaco del paese, sempre in conflitto con Don Silvestro e molto attaccato ai soldi: vorrebbe far parte del coro della parrocchia ma è stonato.
  • Consolazione: personaggio femminile su cui ruota tutto il significato morale della storia, ovvero l'accettazione e il perdono per coloro che hanno commesso degli errori (Aggiungi un posto a Tavola). Consolazione è una donna di "facili costumi" che arriva nel paese a "distrarre" i mariti dal compito assegnato loro da Dio, suscitando naturalmente le ire delle mogli e facendo preoccupare molto il povero Don Silvestro.
  • Toto: un ragazzo semplice e ingenuo che non ha mai conosciuto l'amore ma che, grazie a un miracolo, si innamorerà e farà innamorare di sé Consolazione, redimendola dal peccato e portandola con sé sull'arca.
  • Ortensia: moglie del sindaco, un po' petulante ma di buon cuore.
  • Cardinale: l'Eminenza inviata dal Vaticano per mettere a tacere Don Silvestro, accusato di follia visionaria.
  • Dio: voce fuori campo, grave, potente e imperiosa. È lui che incarica Don Silvestro di costruire l'arca.

Semi del Verbo

Lo spettacolo prende ispirazione dal racconto biblico dell'Arca di Noè (Genesi 6;7;8;9), e mette in evidenza un atto divino di misericordia (Esodo 34,6; Dt 4,31; Neemia 9,31; Salmi 86,5; Salmi 103,8; Salmi 145,8; Siracide 2,11; Siracide 18,5; Siracide 51,8; Geremia 3,12; Gioele 2,13 e tanti altri...) ottenuto grazie allo spirito di sacrificio di un uomo (Romani 12,1).