Pinocchio
Pinocchio | |
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Universo | Le avventure di Pinocchio |
Lingua orig. | Italiano |
Autore | Carlo Collodi |
Editore | Libreria Editrice Felice Paggi |
1ª app. in | 1881 |
Interpretato da |
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Voci orig. | |
Voci italiane |
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Specie | marionetta/umano |
Sesso | Maschio |
Pinocchio è il protagonista del celebre romanzo per ragazzi Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Lorenzini detto Collodi.
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un romanzo per ragazzi scritto da Carlo Collodi, pseudonimo del giornalista e scrittore fiorentino Carlo Lorenzini. La prima metà apparve originariamente a puntate tra il 1881 e il 1882, pubblicata come La storia di un burattino, poi completata nel libro per ragazzi uscito a Firenze nel febbraio 1883. Racconta le esperienze accidentali - dannose e crudeli, ma attraenti e ricche di colpi di scena - di una marionetta animata, Pinocchio, scolpita da Mastro Geppetto, che si considera come suo padre. Molto più di un burattino che vuole diventare un bambino vero, più di un volto tondo nasuto di legno, più del protagonista di un libro "morale", Pinocchio è un'icona universale e una metafora della condizione umana. Il libro - che si presta a una pluralità di interpretazioni - è un capolavoro mondiale che ha ispirato centinaia di edizioni, traduzioni in 260 lingue, trasposizioni teatrali, televisive e animate, come quella di Walt Disney; ha reso nozioni largamente comuni idee come quella del naso lungo del bugiardo.
Benedetto Croce affermò al riguardo: «il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l'umanità», reputando il libro fra le grandi opere della letteratura italiana.[1]
«Pinocchio è la narrazione della fuga della creatura dal Creatore (appena Pinocchio è costruito scappa subito) e del ritorno.» |
(Cardinale Giacomo Biffi[2]) |
Una visione cattolica del capolavoro di Collodi è offerta dalle riflessioni del cardinale Giacomo Biffi nei libri Contro maestro Ciliegia: commento teologico a "Le avventure di Pinocchio"[3] e Il mistero di Pinocchio[4] e in altri suoi interventi.[5]
Il Cardinale Giacomo Biffi sostiene che è possibile leggere le vicende del burattino in parallelo con la storia della salvezza, ed elenca sette punti chiave della teologia cristiana presenti nel racconto:
Tematiche inerenti a questo racconto:
La creazione dell'uomo
La creazione di Pinocchio che da burattino di legno prende vita, richiama il racconto della creazione dell'uomo nel libro della Genesi:
CEI2008
Genesi 2
7Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
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Il peccato di Adamo
Pinocchio si ribella e fugge da Mastro Geppetto, ma alla fine di una serie di avventure o misavventure, decide di tornare da suo "padre". Vi si scorge un riferimento all'uomo che si è ribellato a Dio nel giardino di Eden, e alla Parabola del Padre Misericordioso nel Vangelo:
CEI2008
Genesi 3
8Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.9Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?".10Rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto".
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CEI2008
Luca 15
1Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.2I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: "Costui accoglie i peccatori e mangia con loro".3Ed egli disse loro questa parabola:11Disse ancora: "Un uomo aveva due figli.12Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze.13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto.14Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.15Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.16Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla.17Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!18Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te;19non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati".20Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.21Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio".22Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi.23Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,24perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.25Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo.27Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo".28Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo.29Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.30Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso".31Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"".
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- ↑ B. Croce, «Pinocchio», in Idem, La letteratura della nuova Italia, vol. V, Laterza, Bari 1957 (IV ed.), pp. 330-334.
- ↑ video su YouTube Pinocchio come una parabola (minuto 1:23)
- ↑ Opera citata, nota 17
- ↑ Giacomo Biffi, Il mistero di Pinocchio, Elledici, 2003.
- ↑ Tre scritti del cardinal Biffi dal sito www.gliscritti.it