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Il Signore degli Anelli: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{Libro
|tipo = fantasy
|titolo    = Il Signore degli Anelli
|titoloorig = The Lord of the Rings
|titoloalfa = Signore degli Anelli, Il
|immagine  = El Señor de los Anillos lectura.jpg
|didascalia = ''L'[[Unico Anello]]'', potente oggetto magico creato da [[Sauron]], l'antagonista del romanzo.
|annoorig    = 1955
|genere      = [[romanzo]]
|sottogenere  = [[high fantasy]]
|lingua      = en
|ambientazione= [[Terra di Mezzo]], 3001 - 3021 [[Terza Era]]<ref>Il romanzo si serve, durante la narrazione, di un'ambientazione temporale fittizia. Solo la Prefazione dell'Autore ed alcune sezioni delle Appendici sono escluse da questo arco temporale. La storia ha inizio circa un mese prima della festa del 111º compleanno di [[Bilbo Baggins]] (22 settembre 3001 T.E.), e termina alla partenza dello stesso assieme a [[Frodo Baggins|Frodo]] per [[Valinor]] (29 settembre 3021 T.E.).</ref>
|protagonista    = [[Frodo Baggins]]
|antagonista      = [[Sauron]], [[Saruman]]
|altri_personaggi = [[Aragorn]], [[Boromir]], [[Gollum]], [[Éowyn]], [[Faramir]], [[Gandalf]], [[Gimli]], [[Legolas]], [[Meriadoc Brandibuck]], [[Peregrino Tuc]], [[Samvise Gamgee]], [[Théoden]]
}}


Il dibattito filologico sul monumentale capolavoro di J. R. R. Tolkien, “Il Signore degli Anelli”, è senza dubbio uno dei più ampi e affascinanti della nostra epoca contemporanea. Ormai risaputamente, l’opera di Tolkien è un’opera “fondamentalmente cattolica”, e non è la critica a sostenerlo, ma lo stesso autore nelle sue lettere pubblicate postume. Ma in che senso è un’opera cattolica? Certamente non lo è solamente per la cattolicità dell’autore, o per la presenza nel racconto di riferimenti espliciti alla devozione cattolica, che non ci sono. E non lo è nemmeno per gli stessi valori morali incarnati dai personaggi della narrazione, che al massimo potrebbero presumersi in linea con un’etica vagamente cristiana.
Il dibattito filologico sul monumentale capolavoro di J. R. R. Tolkien, “Il Signore degli Anelli”, è senza dubbio uno dei più ampi e affascinanti della nostra epoca contemporanea. Ormai risaputamente, l’opera di Tolkien è un’opera “fondamentalmente cattolica”, e non è la critica a sostenerlo, ma lo stesso autore nelle sue lettere pubblicate postume. Ma in che senso è un’opera cattolica? Certamente non lo è solamente per la cattolicità dell’autore, o per la presenza nel racconto di riferimenti espliciti alla devozione cattolica, che non ci sono. E non lo è nemmeno per gli stessi valori morali incarnati dai personaggi della narrazione, che al massimo potrebbero presumersi in linea con un’etica vagamente cristiana.